Accessi arteriosi: cosa devi assolutamente sapere

accessi arteriosi

C’è chi li utilizza ogni giorno nel proprio lavoro, chi ha dovuto imparare a conoscerli per prendersi cura di una persona cara e c’è chi ancora non li conosce ma vorrebbe saperne di più. La presente guida sugli accessi arteriosi è pensata per raccogliere le informazioni generali, quanto più esaustive, per dare a chi ne avesse bisogno gli strumenti di base per comprendere la natura, il funzionamento e la disponibilità italiana di cateteri arteriosi e venosi e, più in generale, dei dispositivi medici per gli accessi arteriosi.

Accessi arteriosi e accessi venosi: qual è la differenza?

Quando si parla di accessi, si intendono quei dispositivi medici con i quali si mette in comunicazione la cute con la zona vascolare (venosa o arteriosa) su cui si vuole operare. In questo modo, è possibile infondere sostanze, effettuare prelievi o eseguire test diagnostici.

Gli accessi arteriosi si distinguono da quelli venosi, in primo luogo, perché questi ultimi si dotano di dispositivi intra-vascolari (come i cateteri venosi centrali e periferici) che vengono introdotti in vene periferiche o centrali e possono arrivare fino a livello cardiaco. Gli accessi arteriosi, d’altra parte, prevedono l’introduzione del catetere all’interno di un vaso arterioso palpabile, come un’arteria radiale, femorale, ascellare o brachiale.

Quando viene utilizzato il cateterismo arterioso?

La pratica dell’accesso arterioso è in uso soprattutto in pazienti in cura con terapia intensiva o durante importanti operazioni chirurgiche. Questo perché la pratica garantisce un monitoraggio costante della pressione arteriosa, permettendo facile accesso nel prelevare campioni ematici arteriosi per esami emogasanalitici, nonché facilitare l’operatore nel posizionamento di eventuali altri dispositivi medici per il monitoraggio emodinamico della persona in terapia intensiva.

Dato che sia l’accesso arterioso che quello venoso sono da sempre accompagnati dal rischio (seppur circoscritto) di complicazioni, avere a disposizione dispositivi medici adeguati e all’avanguardia può fare la differenza nel dolore percepito dal paziente, nella facilità di utilizzo del catetere e nella sua sicurezza.

Tipologie di accessi arteriosi Delta Med

Gli accessi arteriosi sono strumenti fondamentali per il monitoraggio della pressione sanguigna e l’emogasanalisi. Tra le diverse opzioni disponibili, Delta Med offre soluzioni innovative per l’accesso arterioso sicuro e efficace: queste sono progettate per garantire una rilevazione precisa dell’onda pressoria e sono caratterizzate da tecnologie che permettono punture atraumatiche delle arterie periferiche.

La gamma Delta comprende diverse opzioni, ognuna con caratteristiche specifiche per soddisfare le esigenze cliniche diverse. Vediamole.

Delta Arterial Cannula

Si tratta di accessi arteriosi realizzati in Poliuretano, che garantiscono un’ottima rilevazione
dell’onda pressoria durante la fase di monitoraggio. Sono caratterizzati da una tecnologia che permette punture atraumatiche delle arterie periferiche. Vengono utilizzati soprattutto per la misurazione della pressione arteriosa, emogasanalisi (tecnica Seldinger) e sono pensati per l’inserimento in: arteria radiale, brachiale, femorale, pendidia. All’interno, il kit è completo ed essenziale: catetere monolume, filo guida e ago introduttore.

Delta Arterial Cath

Si tratta di accessi arteriosi pensati per l’inserimento in arterie periferiche, per la stima dei gas nel sangue e il monitoraggio della pressione sanguigna. L’ago è dotato di un meccanismo di sicurezza per prevenire le punture accidentali ed è reso ergonomico da un’impugnatura che facilita l’inserimento in arteria. È caratterizzato da una camera di visualizzazione per un’istantanea ed efficace visualizzazione del ritorno sanguigno durante il posizionamento e riduzione del rischio di perforazione delle arterie.

Delta long Cannula

Si tratta di accessi arteriosi con doppia destinazione d’uso: accesso venoso e arterioso. Sono disponibili due versioni: PV1S e PV2S.

Il primo, PV1S , è un catetere a punta aperta radiopaco in poliuretano, monolume 3FR o 4FR e ha tre diverse lunghezze: 6-8-10 cm. È pensato per resistere a elevate pressioni (330PSI ml/sec) e con ago ecogeno di sicurezza (18G o 20G x7 cm); può essere utilizzato sia per accesso venoso che arterioso ed è caratterizzato da un filo-guida in acciaio inossidabile (0,018” / 0,032” x30 cm) con marcatori.

La versione PV2S è simile alla prima, quindi si tratta di un catetere in poliuretano radiopaco a punta aperta, anch’esso monolume 3FR o 4FR, di lunghezze di 6-8-10 cm, pensato per resistere a elevate pressioni (330PSI ml/sec), con ago ecogeno di sicurezza 18G o 20G x 7 cm e filo-guida in acciaio inossidabile (0,018”/0,032”x30 cm) con marcatori. Tuttavia, rispetto al PV1S presenta delle differenze: è caratterizzato da valvola senza ago 325PSI, con linea di estensione di 10 cm – 300PSI Power Injectable e medicazione senza sutura e cerotto di protezione. Anch’esso è utilizzato per accesso venoso e arterioso.

La scelta del tipo di accesso arterioso dipende dalle esigenze specifiche del paziente e del clinico. Con Delta Med proponiamo delle soluzioni che prediligono sempre il benessere del paziente e la facilità di utilizzo da parte del professionista.